Ho sempre amato scrivere.
Poi, di colpo, non l'ho più fatto.
Ho iniziato a scrivere durante il Liceo Classico, trovavo fosse un perfetto sfogo per contrastare i problemi dell'adolescenza, futili quanto maledettamente capaci di insinuarsi nella nostra testa.
Poi il liceo finì e il lavoro cominciò. E piano piano smisi di scrivere.
Un po' perché ero felice, un po' perché ero così presa dalla mia nuova vita.
Con il passare del tempo, però, ho sentito il bisogno di tornare alle vecchie abitudini, di provare il piacere di trovarmi di nuovo davanti a una pagina bianca.
Sono cambiata, sono cresciuta velocemente come solo una ragazza di 22 anni può fare.
Ho aperto questo blog a 17 anni per trovare un confronto con gente appassionata come me, ora che ne ho appena fatti 22 sono pronta a tornare a scrivere, quasi la sentissi una vera necessità.
Se qualcuno dei miei vecchi lettori si dovesse chiedere cosa sta facendo attualmente questa cuochetta in erba, vi basti sapere che mi sono presa un'estate di pausa, per riflettere su errori miei ed altrui e per far crescere un rapporto con una persona che mi sarà vicina tutta la vita.
Ma sono pronta a tornare sui fornelli a breve. Veramente a breve.
La mia mente si affolla di domande. E non vede l'ora di trovare delle risposte.
Vi lascio con la ricetta più facile e sorprendente del mondo, il gusto c'è..ma non si vede!!
Fusilli freddi con salmone,pomodoro confit e burrata.
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di fusilli
500 gr di pomodorini freschi
zucchero a velo q.b.
sale q.b.
origano secco q.b.
salmone fresco
3 spicchi d'aglio
1 burrata grande o 2 piccole
2 cucchiai di sesamo nero
300 gr salmone fresco abbattuto (in alternativa salmone affumicato)
4 cucchiai salsa di soia
olio e.v.o. q.b.
Per prima cosa preparate i pomodori confit. Preriscaldate il forno a 70 gradi ventilato, sbollentate i pomodori per pochi secondi e passateli subito in acqua e ghiaccio.
Sbucciateli, tagliateli in 4 eliminando i semini. Disponeteli su una teglia con carta forno e conditeli con abbondante olio, zucchero a velo, origano secco ed un po' di sale. Aggiungete tre spicchi d'aglio in camicia (semplicemente schiacciati).
Infornate per circa un'ora e mezza (o comunque finché non saranno ben asciutti).
Intanto cuocete i fusilli in abbondante acqua salata, scolateli al dente e passateli sotto l'acqua fredda.
Poneteli in un recipiente e conditeli con un po' d'olio in modo che non si attacchino.
Tagliate il salmone al coltello in piccoli cubetti e conditelo con due cucchiai di salsa di soia.
Tostate il sesamo nero in una padella antiaderente fino a che non sarà croccante.
Condite la pasta con il salmone crudo, la salsa di soia, la stracciatella di burrata, i pomodorini confit e il sesamo nero.
Regolate di sale e olio (attenzione al sale, potrebbe non servire grazie alla salsa di soia).
Girate bene e lasciate insaporire in frigo per almeno 6 ore.
Buon appetito!!
Valeria
lunedì 28 agosto 2017
sabato 11 febbraio 2017
Ritorni.
E chi l'avrebbe mai detto?
Quando ho aperto questo blog andavo ancora alle superiori, ero piena di speranze e di voglia di fare, ero ingenua ma più di tutto ero pronta.
Ero pronta ad entrare nel mondo della cucina ed ero pronta a farlo al meglio.
Ed ora eccomi qua, due anni e mezzo dopo il mio primo ingresso in una cucina professionale (che fu quella dell'Alma) , eccomi qua a lavorare per Heston Blumenthal a Londra, eccomi qua ad avere belle proposte per tornare in Italia (giusto per un po'), eccomi qua a mettermi in gioco giorno per giorno.
Non ricordo quasi più la vita prima. Prima di cucinare.
Ero una persona molto diversa. Ogni tanto mi sorprendo guardandomi indietro.
Senza una strada da percorrere ero una persona svogliata, svogliata a scuola e in tutto ciò che non mi trasmetteva interesse.
E poi la cucina, il viaggiare, l'imparare.
Mi scopro grintosa ed affamata. Voglio arrivare, voglio farcela.
Voglio sudare, soffrire e proseguire. Non voglio arrendermi, voglio essere brava. E mi maledico quando non lo sono.
Ma la strada è ancora lunga e so di avere appena cominciato.
Se questa è la vita dei cuochi allora capisco perché invecchiano presto.
Questa è una vita da montagne russe, una vita di soddisfazioni e cadute, di scelte difficili, di cambiamenti di programma inaspettati.
Grazie alla cucina mi riscopro bambina ogni giorno, piena di quella felicità e curiosità che solo i bambini hanno.
In tutto questo il blog è un po' caduto in disgrazia.. ma scrivo sempre più che volentieri e, chissà, forse tornerò.
A presto,
Valeria
Quando ho aperto questo blog andavo ancora alle superiori, ero piena di speranze e di voglia di fare, ero ingenua ma più di tutto ero pronta.
Ero pronta ad entrare nel mondo della cucina ed ero pronta a farlo al meglio.
Ed ora eccomi qua, due anni e mezzo dopo il mio primo ingresso in una cucina professionale (che fu quella dell'Alma) , eccomi qua a lavorare per Heston Blumenthal a Londra, eccomi qua ad avere belle proposte per tornare in Italia (giusto per un po'), eccomi qua a mettermi in gioco giorno per giorno.
Non ricordo quasi più la vita prima. Prima di cucinare.
Ero una persona molto diversa. Ogni tanto mi sorprendo guardandomi indietro.
Senza una strada da percorrere ero una persona svogliata, svogliata a scuola e in tutto ciò che non mi trasmetteva interesse.
E poi la cucina, il viaggiare, l'imparare.
Mi scopro grintosa ed affamata. Voglio arrivare, voglio farcela.
Voglio sudare, soffrire e proseguire. Non voglio arrendermi, voglio essere brava. E mi maledico quando non lo sono.
Ma la strada è ancora lunga e so di avere appena cominciato.
Se questa è la vita dei cuochi allora capisco perché invecchiano presto.
Questa è una vita da montagne russe, una vita di soddisfazioni e cadute, di scelte difficili, di cambiamenti di programma inaspettati.
Grazie alla cucina mi riscopro bambina ogni giorno, piena di quella felicità e curiosità che solo i bambini hanno.
In tutto questo il blog è un po' caduto in disgrazia.. ma scrivo sempre più che volentieri e, chissà, forse tornerò.
A presto,
Valeria
domenica 10 gennaio 2016
Pensieri.
Innanzitutto, Buon Anno.
Mi sembra doveroso fare gli auguri dopo tutti questi mesi di assenza.
Che voi mi seguiate già o che sia la prima volta che capitate su questo blog vi basterà vedere la data dell'ultimo post per capire che è davvero tanto che non scrivo.
Ho pensato più volte di chiudere questo spazio durante questi mesi.
Altrettante volte ho pensato di reinventarlo.
Devo scordarmi le ricette. Era bello pensare di poter cucinare nella mia nuova casetta, in Abruzzo, e postare ogni cosa. Era bello. Ma poi inizi a tornare alle sette da scuola, dover fare la spesa, mettere in ordine quel poco che ti permette di vivere decentemente e, insomma, se mangi un'insalatona è già tanto.
Nell'ultimo post parlavo della mia esperienza a Rimini...ora mi sembra così lontana.
Per chi non lo sapesse mi trovo in Abruzzo adesso. Frequento la Niko Romito Formazione che è, effettivamente, una gran gran scuola.
Imparo tanto e vivo tanto.
Forse questa è l'esperienza che mi sta mettendo più alla prova.
Castel di Sangro è un paesino e qui quando ti senti sola sei sola davvero.
In realtà, probabilmente sto cercando scuse. Questa esperienza è difficile perché ho trovato una persona. Una persona dalla quale, a volte, è troppo difficile stare lontano.
Non è impossibile, per la carità. Non sarò la prima né l'ultima persona ad avere una relazione a distanza. Solo che a volte ti prendono quei dieci minuti di tristezza che ti pesano e ti pesano tanto.
Ti prendono quando sei a casa, la sera.
In cucina non ti prendono mai, vuoi perché la ami troppo, vuoi perché non hai effettivamente tempo di pensare.
Amore o no, sto facendo una cosa seria: sto inseguendo un sogno. E certamente non ho intenzione di smettere o, molto peggio, di arrendermi.
I progetti sono tanti e, forse proprio per questo, non riuscirò più a stare troppo dietro il blog.
In qualsiasi caso non lo cancellerò. Ci sono tante ricette qui sopra a cui sono legata e mi piace l'idea che un giorno, un ipotetico giorno in cui sarò diventata una grande chef, sorriderò guardando queste ricette.
Il futuro, comunque, è sempre incerto e credo senza dubbio che sia questo il suo bello.
Spero che voi lettori ,abituali o occasionali, stiate bene e abbiate iniziato un grandioso 2016, pieno di speranza.
Spero a presto,
Un abbraccio.
Mi sembra doveroso fare gli auguri dopo tutti questi mesi di assenza.
Che voi mi seguiate già o che sia la prima volta che capitate su questo blog vi basterà vedere la data dell'ultimo post per capire che è davvero tanto che non scrivo.
Ho pensato più volte di chiudere questo spazio durante questi mesi.
Altrettante volte ho pensato di reinventarlo.
Devo scordarmi le ricette. Era bello pensare di poter cucinare nella mia nuova casetta, in Abruzzo, e postare ogni cosa. Era bello. Ma poi inizi a tornare alle sette da scuola, dover fare la spesa, mettere in ordine quel poco che ti permette di vivere decentemente e, insomma, se mangi un'insalatona è già tanto.
Nell'ultimo post parlavo della mia esperienza a Rimini...ora mi sembra così lontana.
Per chi non lo sapesse mi trovo in Abruzzo adesso. Frequento la Niko Romito Formazione che è, effettivamente, una gran gran scuola.
Imparo tanto e vivo tanto.
Forse questa è l'esperienza che mi sta mettendo più alla prova.
Castel di Sangro è un paesino e qui quando ti senti sola sei sola davvero.
In realtà, probabilmente sto cercando scuse. Questa esperienza è difficile perché ho trovato una persona. Una persona dalla quale, a volte, è troppo difficile stare lontano.
Non è impossibile, per la carità. Non sarò la prima né l'ultima persona ad avere una relazione a distanza. Solo che a volte ti prendono quei dieci minuti di tristezza che ti pesano e ti pesano tanto.
Ti prendono quando sei a casa, la sera.
In cucina non ti prendono mai, vuoi perché la ami troppo, vuoi perché non hai effettivamente tempo di pensare.
Amore o no, sto facendo una cosa seria: sto inseguendo un sogno. E certamente non ho intenzione di smettere o, molto peggio, di arrendermi.
I progetti sono tanti e, forse proprio per questo, non riuscirò più a stare troppo dietro il blog.
In qualsiasi caso non lo cancellerò. Ci sono tante ricette qui sopra a cui sono legata e mi piace l'idea che un giorno, un ipotetico giorno in cui sarò diventata una grande chef, sorriderò guardando queste ricette.
Il futuro, comunque, è sempre incerto e credo senza dubbio che sia questo il suo bello.
Spero che voi lettori ,abituali o occasionali, stiate bene e abbiate iniziato un grandioso 2016, pieno di speranza.
Spero a presto,
Un abbraccio.
Valeria
domenica 25 ottobre 2015
Gnocchi con pomodorini confit, bottarga e stracciatella.
21 Maggio 2015. Primo giorno di lavoro, primo giorno in cucina.
Percorro il corridoio buio, dall'odore indefinito, passo davanti alla lavanderia, alla pasticceria e finalmente arrivo alla partita degli antipasti.
Qui inizia la mia prima stagione lavorativa. A riparlarne mi viene un nodo in gola, come ce l'avevo quella mattina: un po' d'ansia, di preoccupazione.
Quante altre volte sarei passata da quel corridoio buio: di mattina, alle sette, per fare le colazioni, di notte, dopo un'uscita con gli amici.. Quante volte avrei odiato quella strada pensando che tutto stava andando storto e quante volte l'avrei percorsa con un sorriso.
La mia estate è stata così: un turbinio di emozioni.
All'inizio è stato difficile, non lo nego. A Giugno tutti mi dicevano che il peggio doveva ancora arrivare ma, per fortuna, da lì tutto è migliorato.
Ho iniziato ad avere più consapevolezza di ciò che dovevo fare e, sopratutto, ho iniziato a conoscere la cucina in cui operavo.
Ho anche iniziato a conoscere le persone intorno a me. Persone speciali con cui è stata una gioia condividere tutto questo tempo.
Il mio è un lavoro fatto di conoscenze effimere. Ti leghi alle persone pur sapendo che, presto o tardi, dovrai abbandonarle. Dietro ogni abbraccio, ogni bacio, ogni promessa c'è la quasi assoluta certezza che non vi rivedrete. C'è chi sceglie, per questo motivo, di non legarsi, di tenersi alla larga da tutto e da tutti.
Io, francamente, non ho mai fatto questa scelta. Ho conosciuto persone che mi hanno dato tanto e che mi è spiaciuto lasciare ma tornassi indietro, posso dirlo, rifarei tutto.
Questo post è un random di pensieri che mi frullano in testa dopo una giornata passata nella mia casalinga cucina a preparare roba non poi tanto casalinga..
Ogni tanto chiudo gli occhi e mi sembra di essere ancora lì, in quel buio corridoio che portava alla cucina, ogni tanto mi sembra di sentire ancora il rumore di lavatrici, l'odore acre che sfociava nel dolce profumo di caramello non appena entravi in pasticceria.
La magia della cucina è il continuo cambiamento che ti regala, il continuo passare dalla delusione alla gioia, dalla stanchezza all'energia, dalla negatività alla positività.
Rappresenta una scarica di adrenalina che ti corre lungo tutto il corpo ogni volta che arriva una comanda, rappresenta la lucida opacità che ti prende la mente mentre ripeti operazioni fatte mille volte, che ormai fanno un po' parte di te.
Niente mi regala le emozioni che mi regala la cucina e sono sempre più felice di aver intrapreso questa strada.
Ingredienti per 4 persone:
1,3 kg di patate Bologna
250 gr di farina 00
1 uovo
sale q.b.
bottarga di Muggine
1 burrata piuttosto grossa
Per prima cosa preparate i pomodorini confit: pesatene 500 grammi e lavateli. Tagliateli in 4, disponeteli su una placca con carta forno, spolverizzateli con zucchero a velo setacciato, sale e un trito di erbe aromatiche a vostra scelta.
Infornate a 130 gradi per due ore, fino a che non avranno spurgato tutta l'acqua.
Nel frattempo preparate gli gnocchi (il modus operandi lo trovate qui).
Preparate ora la "passata" di pomodori: tagliate i restanti pomodorini a metà e fateli cuocere in una padella con due cucchiai d'olio, aggiungete due cucchiaini di zucchero semolato e salate.
Fate cuocere fino a che non diventeranno morbidissimi, passate il sugo ottenuto al passaverdure (per eliminare le bucce) e regolate di sale se necessario.
Mettete su una pentola d'acqua piuttosto capiente, salate e tuffateci gli gnocchi.
Non appena verranno su fateli saltare in una padella con la passata di pomodoro dolce e i pomodorini confit, spegnete ed aggiungete abbondante bottarga.
Completate ogni piatto con della stracciatella fresca e servite subitissimo :)
Buon inizio di settimana,
Valerie :)
Infornate a 130 gradi per due ore, fino a che non avranno spurgato tutta l'acqua.
Nel frattempo preparate gli gnocchi (il modus operandi lo trovate qui).
Preparate ora la "passata" di pomodori: tagliate i restanti pomodorini a metà e fateli cuocere in una padella con due cucchiai d'olio, aggiungete due cucchiaini di zucchero semolato e salate.
Fate cuocere fino a che non diventeranno morbidissimi, passate il sugo ottenuto al passaverdure (per eliminare le bucce) e regolate di sale se necessario.
Mettete su una pentola d'acqua piuttosto capiente, salate e tuffateci gli gnocchi.
Non appena verranno su fateli saltare in una padella con la passata di pomodoro dolce e i pomodorini confit, spegnete ed aggiungete abbondante bottarga.
Completate ogni piatto con della stracciatella fresca e servite subitissimo :)
Buon inizio di settimana,
Valerie :)
venerdì 16 ottobre 2015
Calamaro ripieno di patate e pesto su crema di cavolfiore.
Ora posso dirlo davvero. La stagione è finita.
Vi scrivo da casa mia, ad Asti, durante la prima giornata di sole da quando sono tornata (cioè domenica scorsa)!
Devo ammettere di essere rimasta più spiazzata da questo ritorno di quanto pensassi.
A Rimini pensavo spesso a ciò che avrei potuto fare a casa ma poi mi sono ritrovata a passare il primo giorno sul divano a guardare tutto con aria un po' stupita.
Non è cambiato niente in realtà. Dopo 5 mesi posso dire che la casa è rimasta come l'ho lasciata e anche la mia famiglia (per fortuna!).
Ciò che veramente mi ha spiazzato è stato il tempo.
Mi ero abituata a far durare due ore come fossero un giorno intero. Mi ero abituata a considerare due ore di pausa un tempo veramente lungo, da sfruttare.
Avere di colpo 24 ore libere è stato uno shock. Le cose che avevo programmato di fare erano, si tante, ma così veloci.
Il primo giorno non ho toccato un fornello.
Sono rimasta a guardare la mia cucina, che conosco così bene in ogni suo angolo, con aria sospettosa.. "So ancora cucinare qui dentro?", "i piatti mi riusciranno bene di nuovo?".
Dubbi stupidi e inspiegabili.
Dubbi che potevo abbattere solo cucinando e cucinando.
Oggi, dopo quasi una settimana dal mio ritorno, la cucina sta tornando ad essere la "mia", sta tornando la sicurezza nel muoversi tra cassetti, utensili e fornelli che hanno visto nascere la mia passione.
E che hanno visto nascere il piatto che vi propongo oggi. Ci ho pensato un bel po'...
Come lo volevo? Complicato o "casalingo"? Ho optato per un piatto semplice ma buono e bello, che non guasta mai. I sapori sono alla portata di tutti, fatta eccezione per una nota amara, che si sente in sottofondo, data dalla passata di cavolfiore.. Proprio per questo motivo fate attenzione e scegliete un cavolfiore fresco, bello.. se no la nota amara si sentirà più del dovuto!!!
Calamaro ripieno di patate e pesto su crema di cavolfiore.
Vi scrivo da casa mia, ad Asti, durante la prima giornata di sole da quando sono tornata (cioè domenica scorsa)!
Devo ammettere di essere rimasta più spiazzata da questo ritorno di quanto pensassi.
A Rimini pensavo spesso a ciò che avrei potuto fare a casa ma poi mi sono ritrovata a passare il primo giorno sul divano a guardare tutto con aria un po' stupita.
Non è cambiato niente in realtà. Dopo 5 mesi posso dire che la casa è rimasta come l'ho lasciata e anche la mia famiglia (per fortuna!).
Ciò che veramente mi ha spiazzato è stato il tempo.
Mi ero abituata a far durare due ore come fossero un giorno intero. Mi ero abituata a considerare due ore di pausa un tempo veramente lungo, da sfruttare.
Avere di colpo 24 ore libere è stato uno shock. Le cose che avevo programmato di fare erano, si tante, ma così veloci.
Il primo giorno non ho toccato un fornello.
Sono rimasta a guardare la mia cucina, che conosco così bene in ogni suo angolo, con aria sospettosa.. "So ancora cucinare qui dentro?", "i piatti mi riusciranno bene di nuovo?".
Dubbi stupidi e inspiegabili.
Dubbi che potevo abbattere solo cucinando e cucinando.
Oggi, dopo quasi una settimana dal mio ritorno, la cucina sta tornando ad essere la "mia", sta tornando la sicurezza nel muoversi tra cassetti, utensili e fornelli che hanno visto nascere la mia passione.
E che hanno visto nascere il piatto che vi propongo oggi. Ci ho pensato un bel po'...
Come lo volevo? Complicato o "casalingo"? Ho optato per un piatto semplice ma buono e bello, che non guasta mai. I sapori sono alla portata di tutti, fatta eccezione per una nota amara, che si sente in sottofondo, data dalla passata di cavolfiore.. Proprio per questo motivo fate attenzione e scegliete un cavolfiore fresco, bello.. se no la nota amara si sentirà più del dovuto!!!
Calamaro ripieno di patate e pesto su crema di cavolfiore.
Ingredienti per 4 persone:
4 calamari piuttosto grandi
1 cavolfiore piccolo
2 patate grandi
2 cucchiaini di pesto (possibilmente fatto in casa senza aglio)
olio e.v.o. q.b.
1 fetta di pane secco
sale q.b.
1 goccio di latte
Per prima cosa mettete a cuocere le patate con la buccia fino a che non saranno morbide.
Nel frattempo scaldate un filo d'olio in una pentola, unite il cavolfiore pulito, lavato e tagliato a tocchetti. Coprite con acqua a filo, salate.
Una volta che il cavolfiore sarà ben cotto unite un goccio di latte e frullate il tutto con un minipimer ad immersione. Assaggiate e regolate di sale.
Sbucciate le patate e schiacciatele, unite il pesto, un giro d'olio, aggiustaste di sale e mescolate bene con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo.
Pulite bene i calamari eliminando l'osso e le viscere interne, spellatelo e sciacquatelo abbondantemente. Pulite anche le teste ottenendo i ciuffi che taglierete in 4 parti.
Frullate il pane secco finemente, ponetelo in una teglia con carta forno, condite con un filo d'olio e un po' di sale. Fate tostare a 200 gradi per 2/3 minuti.
Riempite i calamari con il composto di patate aiutandovi con una sac a poche. Ricordatevi di non riempirlo fino all'orlo poiché in cottura fuoriuscirebbe.
Chiudete la sacca del calamaro con uno stuzzicadenti.
Scaldate una padella con un filo d'olio. Quando sarà ben caldo cuocete i calamari con i ciuffi sempre a fuoco alto (dovrete sentirli sfrigolare ben bene per avere una cottura perfetta).
Scaldate una padella con un filo d'olio. Quando sarà ben caldo cuocete i calamari con i ciuffi sempre a fuoco alto (dovrete sentirli sfrigolare ben bene per avere una cottura perfetta).
Se userete calamari di pezzatura media/grossa ci vorranno circa 5 minuti, se ne userete di piccoli, invece, ne basteranno circa 3. Salate leggermente ed abbiate cura di rigirarli spesso per dargli una cottura uniforme e permettere la formazione della tipica ed invitante crosticina.
In un piatto piano ponete un po' di crema di cavolfiore, appoggiateci sopra il calamaro (che io ho preferito tagliare a grosse rondelle), spolverate di briciole di pane croccante, unite i ciuffi e completate con un filo d'olio.
Se vi piace l'idea di disporlo in questo modo abbiate cura di usare un coltello ben affilato, che riesca a fare un taglio netto e pulitelo dopo ogni rondella per non sporcare l'esterno della sacca.
Buon appetito e buon weekend,
Valerie :)
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